L’utilizzo che si faceva delle macchine elettrostatiche nel XVIII e XIX  secolo  aveva prettamente la funzione di divertire, intrattenere e meravigliare gli spettatori; solo di rado si cercava di dare un’impronta “scientifica” a questi apparecchi. Di fatti l’elettricità non rientrava nella sfera scientifica ma in quella della magia, della superstizione e dell’alchimia, infatti all’epoca si pensava che l’elettricità potesse riportare in vita i morti. Ciò è evidenziato dalla rappresentazione di numerosi spettacoli in cui essa veniva utilizzata per far muovere le membra di animali o persone defunte.

Anche se la teoria fisica non chiariva i meccanismi di produzione della elettricità i gabinetti scientifici  e le collezioni private si riempivano di innumerevoli, spesso fantasiose macchine che producevano archi e scintille.